Quando lo scrittore è malinconico racconta
storie di uccelli: «Ogni primavera, gli uccelli migratori percorrono immense
distanze volando verso Nord. E ogni autunno, tornando al Sud, volano lungo lo
stesso percorso. È così da milioni di anni. Per gli uccelli la migrazione è una
condizione di vita». Alma lo ascolta nuda, sdraiata sul letto dello studio dove
si incontrano quasi ogni giorno. La storia che lo scrittore ama di più è quella
dei cuvivíes, che alla fine dell'estate volano per migliaia di chilometri
dall'Alaska alle pampas argentine. Ma è una storia maledetta: quando gli
uccelli arrivano sulla laguna andina di Ozogoche si gettano in picchiata nelle
acque gelide dei laghi e muoiono all'istante. Gli scienziati non sono ancora
riusciti a capire il perché, ma lo scrittore ha una sua spiegazione: «È un
suicidio di massa, Alma, i cuvivíes non torneranno mai nelle pampas. La promessa del
ritorno galleggia insieme alle loro carcasse sulle acque della laguna». Alma
non immagina che la storia di quegli uccelli finirà per assomigliare così tanto
a quella dello scrittore. Gli
ultimi americani è dedicato "a tutti coloro che migrano" ed è
il racconto di tre rotte migratorie che convergono negli Stati Uniti ma che
arrivano da molto lontano. Lo scrittore e Lola sono cresciuti insieme in un'hacienda colombiana, lui come figlio del padrone e lei di una
governante. Ancora adolescenti, si sono innamorati, ma un evento doloroso ha
finito per dividerli. Si ritrovano molto tempo dopo a New York, dove lui arriva
come rifugiato politico e lei come immigrata illegale. La storia di Alma,
invece, comincia in un quartiere povero alla periferia di Roma. Dopo molti anni
negli Stati Uniti e la fine di un matrimonio, una sera partecipa a una
competizione di storytelling. È qui che conosce lo scrittore, ormai famoso, e Lola. Quel
primo incontro darà vita a un intreccio d'amore e amicizia che in modi
inaspettati finirà per coinvolgere tutti e tre.
Nessun commento:
Posta un commento