Aida ha appena sei anni
quando, con la madre, deve fuggire dal piccolo paese in cui è nata e cresciuta.
In una notte infinita di buio, di ignoto e di terrore raggiunge il confine con
l'Italia, dove incontra il padre. Insieme arrivano a Milano. Mentre i giorni
scivolano uno sull'altro, Aida cerca di prendere le misure del nuovo universo.
Crescere è ovunque difficile, e lei deve farlo all'improvviso, da sola, perché
il trasloco coatto ha rovesciato anche la realtà dei suoi genitori. Nemmeno
l'arrivo del fratellino Ibro sa rimettere in ordine le cose: la loro vita è
sempre altrove – un altrove che la guerra ha ormai cancellato. Sotto la piena
della nostalgia, la sua famiglia si consuma, chi sgretolato dalla rabbia, chi
schiacciato dal peso di segreti insopportabili, chi ostaggio di un male
inafferrabile. Aida capisce presto che per sopravvivere deve disegnarsi un
nuovo orizzonte, anche a costo di un taglio delle radici.
Proposto da Andrea Vitali al Premio Strega
2022 con la seguente motivazione:
«E
poi saremo salvi non è solo la storia di Aida, profuga bosniaca che giunge
in Italia appena in tempo per sfuggire agli orrori dei massacri. È anche quella
di un padre a volte padrone e a volte bambino, di una madre che comprime il
profondo e a tratti disperato amore per i figli al punto di dare talvolta
l'impressione di essere assente. E infine è anche la storia di due schizofrenie
entrambe vere: quella che ha lacerato i Balcani e l'altra, quella che affligge
Ibro, il fratello di Aida, un crudo quadro di realtà che in alcuni passaggi
diventa un commosso inno alle fragilità dell'essere umano. A ciò si aggiunge il
pregio della scrittura di Alessandra Carati che non si concede al di più, non
ha tempo da perdere. La storia che narra è una catena priva di anelli deboli o
se si preferisce un rosario laico dove ciascun grano va tenuto tra le dita il
tempo necessario per meditare ciò che gli spazi bianchi lasciano intendere. Il
lettore goloso di novità vi trova di che soddisfare il suo appetito, il neofita
potrebbe usare E saremo salvi come viatico per entrare con stupore nel mondo in
cui una penna riesce a raccontare il bello e il brutto della vita, i ricatti
dei sentimenti, la necessità dell'egoismo quando si sta per affogare. Anche la
pace di chi riesce a salvarsi pagando il debito di scelte inevitabili destinate
a diventare cicatrice dell'anima. Difficile staccarsi dalle pagine di questo
romanzo fino alla silenziosa nevicata che lo chiude, offrendo al lettore
l'ennesima sorpresa.»
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