«Problema antico e irrisolto, quello del Mezzogiorno d’Italia. Negli oltre 150 anni di vita dello Stato unitario la questione meridionale è stata sempre presente nella vita economica, sociale e politica del paese, attraverso tutti i regimi politici, tutte le forme di governo e tutte le stagioni. I suoi termini sono più volte cambiati, e anche radicalmente. Ma è convinzione dell’autore che la storia del Mezzogiorno nello Stato unitario, nonostante le attese deluse, sia stata comunque una delle più dinamiche e positive dell’area mediterranea, e sicuramente migliore di quella che sarebbe stata se avesse continuato a svolgersi nell’isolamento “tra l’acqua santa e l’acqua salata” di borbonica memoria». Evocata, brandita, rivendicata, vituperata… si sprecano gli aggettivi per la questione più discussa e irrisolta della nostra storia contemporanea, la questione per antonomasia: quella meridionale; vale a dire la problematica di natura economica, sociale, antropologica e politica che corrisponde a una delle principali manifestazioni d’incompiutezza dell’Italia unita. Quella che qui si propone, in un numero limitato di pagine, è una sintesi essenziale ma completa delle sue principali tappe. Muovendo da una ricognizione delle origini preunitarie delle differenze Nord-Sud, il libro ricostruisce l’evolversi delle condizioni del Mezzogiorno e del ruolo da esso svolto nello sviluppo economico e sociale del paese.
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