Licata. Milano. Due mondi agli antipodi, eppure entrambi macchiati dal sangue dei propri lavoratori agli albori della seconda metà del Novecento. La campagna siciliana offre i suoi frutti deliziosi, ma dietro colori sgargianti e mare cristallino cela le rivolte tra braccianti e signorotti senza pietà. Il capoluogo lombardo offre arte, efficienza e tanto lavoro, ma a un prezzo oneroso: una vita operaia alienante e lotte di classe sempre più violente. Mimmo, Peppe, Rosario, Carmelina, Vicè. Come tanti immigrati, anche questi giovani siciliani scopriranno sulla propria pelle che una vita dignitosa è il riscatto personale e sociale a cui ambire a tutti i costi, un obiettivo che tutti dovrebbero poter raggiungere, da qualunque posto si provenga… e in qualunque posto si decida di andare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Post più popolari
-
Nella luminosità gelida di una passeggiata in montagna, accade a Montalbano di salvare una donna sospesa su uno «sbalanco». E di rispondere...
-
«Problema antico e irrisolto, quello del Mezzogiorno d’Italia. Negli oltre 150 anni di vita dello Stato unitario la questione meridionale è ...
Nessun commento:
Posta un commento