«È stato il mio cuore. Non sono stato io.» Con
queste parole, e un coltello insanguinato tra le mani, l'uomo accoglie la
polizia. Tutti lo conoscono, è un giornalista che si è sempre occupato di
cronaca nera, unica persona a cui molti criminali hanno deciso di rilasciare
un'intervista. Un uomo integerrimo, calmo, stimato. Che ora è diventato un
brutale assassino. Un mostro. L'ispettrice Flavia Mariani è una donna dura e
intransigente, non ha molti amici ma nel suo lavoro è sempre stata una delle
migliori, forse per dimostrare al mondo, e anche a sé stessa, che una donna in
polizia può valere più di un uomo. Quando va a trovare l'assassino
nell'infermeria del carcere, è pronta ai comportamenti tipici di quelli come
lui: il silenzio, la menzogna, l'invenzione. Invece, la realtà che le viene
restituita è esattamente quella che hanno stabilito i primi rilievi: la modalità
dell'aggressione, i tempi e i luoghi. Ma qualcosa non la convince. Perché parla
del proprio cuore come se fosse un'entità diversa da sé? E perché in casa sua
ci sono segni di persecuzione e minacce? La risposta, o almeno un primo
indizio, è nella cassaforte dell'uomo, sotto forma di un foglio. L'uomo ha
subito un trapianto di cuore e il donatore è Valerio Felici, un serial killer
che per anni aveva agito indisturbato, fino alla morte accidentale. Solo mesi
dopo, erano state rinvenute per caso le prove dei suoi crimini. A quanto pare
troppo tardi per impedire che il suo cuore continuasse a vivere nel corpo di un
altro. E ne facesse a sua volta un assassino. Ma il cuore non è il solo organo
ad essere stato donato, e ora Flavia deve trovare gli altri. Per salvarli. O
per fermarli.
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