«La balena
d'acciaio dentro la quale camminavano si stava deformando e sembrava potesse
collassare da un momento all'altro. Ogni ora che passava si assestava di
qualche centimetro, come per ricordare a tutti che era ancora viva. Tuttavia le
operazioni non potevano fermarsi, i sommozzatori dovevano spingersi sempre piú
dentro e scendere sempre piú a fondo. Avevano i nervi tesi, le mascelle
serrate, il cuore a mille, gli occhi pronti a individuare in ogni momento una
via di fuga. Piú avanzavano, piú sapevano che scappare da lí avrebbe richiesto
minuti interminabili. Un tempo che nessuno avrebbe avuto.»
Nessun commento:
Posta un commento