Dopo la morte della moglie, Massimo, professore
di matematica in pensione, vive, introverso e taciturno, in una casa appartata
su un'isola del golfo di Napoli. Pesca con metodo e maestria e si limita a
scambiare rare e convenzionali telefonate con la figlia Cristina, che vive in
una piccola città della ricca provincia padana. A interrompere il ritmo di tanto
abitudinaria esistenza la notizia di un grave incidente stradale: la figlia e
il genero sono morti, il piccolo Checco è in coma. Massimo deve assolvere i
suoi doveri. Crede, una volta celebrata la cerimonia funebre, di poter tornare
nella sua isola, e lasciare quel luogo freddo e inospitale. Non può. I sanitari
lo vogliono presente accanto al ragazzino che giace incosciente. Controvoglia,
il professore si dispone a raccontare al nipote, come può e come sa, la “sua”
matematica, la fascinosa armonia dei numeri. Fuori dall'ospedale si sente
addosso gli occhi della città, dove lo si addita, in quanto unico parente, come
tutore del minore, potenziale erede di una impresa da cui dipende il benessere
di molti. Da lì in poi quanto mistero è necessario attraversare? Quanto umano
dolore bisogna patire? Per arrivare dove?
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