Siamo a Roma, nei giorni afosi del luglio 1943.
In una casa di un quartiere popolare, Margherita, quattordici anni, diventa
donna e si sente sola. Suo fratello Arnaldo, diciottenne ribelle, è ormai
lontano. La madre Maria cerca il cibo per sfamare la famiglia. Il padre
Ascenzo, usciere all’agenzia di stampa Stefani, accudisce con devozione
personale e politica il fascistissimo presidente Morgagni. Padre e figlio sono
nemici. Nemici che si vogliono bene. Ma nemici. Margherita è smarrita, la paura
che tracima dal cuore. Intanto arrivano giorni decisivi per il destino
dell’Italia: la convinzione che la città eterna, con i suoi simboli, sia
intoccabile va in frantumi. È luglio, il sole riscalda le strade, ma
all’improvviso il cielo si oscura. A San Lorenzo piovono bombe. Mentre il mondo
di prima scompare, ogni membro della famiglia De Dominicis deve fare i conti
con un presente che scaglia l’uno contro l’altro. In sei giorni Roma è
bombardata dagli Alleati e Mussolini cade. La Storia corre veloce e mette tutti
con le spalle al muro. È, in ogni casa italiana, il momento della scelta.
Walter Veltroni racconta di generazioni diverse che, ieri come oggi, devono
ricominciare a parlarsi. Perché solo quando i figli affrontano i padri, e i
padri, almeno per un attimo, si ricordano di essere stati figli, è possibile
lasciarsi il buio alle spalle, aprire porte e finestre al futuro.
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